venerdì 17 dicembre 2010

5 per mille 2011: requisiti per usufruire dei benefici e modalità di rendicontazione

Con Circolare 10 dicembre 2010, n. 56, l'Agenzia delle Entrate, a seguito anche dei recenti interventi legislativi, ha specificato i criteri che gli enti devono avere per poter giovare dei benefici del 5 per mille dell'IRPEF.
In sintesi i requisiti che devono avere gli enti:
- personalità giuridica di diritto privato (D.P.R. n. 361/2000);
- operare senza scopo di lucro;
- svolgere una delle attività previste dall'art. 10, comma 1 D.Lgs. n. 460/1997.
Se viene accertato che prima dell'assegnazione del contributo gli enti beneficiari hanno cessato la propria attività o non svolgono più l'attività che ha dato diritto al beneficio, si verifica la decadenza dall'agevolazione (mancata erogazione degli importi previsti o recupero di quelli già attribuiti).
Da qualche giorno sono inoltre disponibili sul sito del Ministero del Lavoro il modello e le linee guida per la rendicontazione delle quote percepite dall’anno 2008 in poi.
L’obbligo di rendicontazione, introdotto dalla L. 244/2007 (Finanziaria 2008) per le somme percepite sulla base della dichiarazione IRPEF dell’anno 2008 e successivi, è stato previsto per monitorare l’effettiva destinazione dei contributi, imponendo ai beneficiari di garantire che siano stati impiegati “per il perseguimento delle finalità istituzionali degli enti percettori”. La misura è entrata in vigore a decorrere dall’anno finanziario 2008, a esclusione delle associazioni sportive dilettantistiche, per le quali (ai sensi del DM 2 aprile 2009) l’obbligo parte invece dall’anno finanziario 2006.
Stando alle Linee-guida, sono tenuti alla compilazione:
- gli enti che abbiano percepito quote del 5 per mille dell’IRPEF, i quali devono predisporre distinti rendiconti a seconda della relativa annualità;
- gli enti che abbiano percepito il beneficio in seguito alla proroga dei termini per la presentazione della domanda di ammissione al 5 per mille stesso (ad esempio, per la riapertura dei termini disposta dalla L. 25/2010);
- la struttura “centrale” di una federazione o di un soggetto con articolazioni territoriali, qualora abbia ricevuto la quota di 5 per mille provvedendo poi a “smistarla” fra i diversi snodi periferici: in tal caso, il rendiconto dev’essere unico.
Al contrario, i soggetti che abbiano redatto il bilancio di esercizio in base alle “Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti non profit” (www.agenziaperleonlus.it > atti di indirizzo) non sono tenuti alla compilazione del rendiconto. A patto che il bilancio di esercizio illustri in dettaglio la destinazione della quota del 5 per mille.
Il modello disposto dal Ministero (www.lavoro.gov.it > volontariato > contributo 5 per mille) non è vincolante, verranno presi in considerazione anche modelli eventualmente “autoprodotti”, purché contenenti tutti i dati richiesti. Quanto al fac-simile ministeriale, consta di due parti: con la prima, “Anagrafica”, il soggetto fornisce le coordinate utili all’individuazione dell’ente, quali denominazione sociale, nominativi e recapiti; nella seconda, devono essere elencati gli importi dei costi coperti con la quota percepita: risorse umane, costi di funzionamento, acquisto di beni e servizi, erogazioni ai sensi della propria finalità istituzionale e altre voci di spesa riconducibili al raggiungimento dello scopo sociale. Le somme eventualmente indicate ai capitoli “Erogazioni” e “Altre voci” (punti 4 e 5 del fac-simile) devono essere integrate con una relazione descrittiva dettagliata sugli interventi realizzati e relativi costi.
Il Ministero consiglia di scaricare il fac-simile e compilarlo in formato elettronico, così da aggiungere altre righe per le sottocategorie (ad esempio specificando, sotto la voce “Risorse Umane”, gli importi utilizzati per l’assicurazione dei volontari e per i rimborsi spese).
Le Linee-guida illustrano, in breve, il significato delle singole voci di spesa segnalate nel modello. “Risorse umane” corrisponde ai costi sostenuti per il personale operante in modo continuativo per l’ente, anche a titolo gratuito. “Costi di funzionamento” si riferisce alle spese per la gestione della struttura dell’ente (es. canoni di locazione) e ai costi di svolgimento delle attività (es. cartoleria). “Acquisto beni e servizi” include tutte le spese riguardanti apparecchiature, immobili, macchinari (beni), ma anche l’affitto di locali per eventi, il noleggio attrezzature e i compensi per prestazioni di lavoro occasionale (servizi). La voce “Erogazioni ai sensi della finalità istituzionale” concerne soprattutto gli enti che svolgono attività di sostegno nei confronti di altri soggetti secondo il proprio scopo istituzionale, anche non esclusivo. Infine, nella sezione “Altre voci” possono confluire tutte le spese non assimilabili ai punti precedenti.
La compilazione del rendiconto – va infine sottolineato – è obbligatoria per tutti gli enti, ma sono tenuti a trasmetterlo al Ministero del Lavoro soltanto quelli che abbiano percepito, per l’anno 2008, un importo pari o superiore a 15mila euro, e per gli anni successivi un importo pari o superiore a 20mila euro. Per tutti gli altri, il Ministero si riserva comunque la facoltà di chiedere la trasmissione.
L’invio deve perfezionarsi nei trenta giorni successivi al compimento di un anno dalla percezione dell’importo.
Per l’inoltro via PEC, occorre inviare all’indirizzo dgvolontariato@mailcert.lavoro.gov.it un’e-mail contenente il modello compilato (allegati inclusi) in formato .pdf, e un altro .pdf riportante la firma del rappresentante legale. Per l’invio cartaceo, invece, la documentazione dev’essere spedita per posta raccomandata, con la dicitura “Rendiconto 5‰ dell’IRPEF” sulla busta, all’indirizzo: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – D.G. per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali – Divisione I – Via Fornovo n. 8 00192 Roma.
In caso di mancato o erroneo adempimento, il Ministero del Lavoro può – previa contestazione – aprire un contradditorio e, qualora l’esito sia sfavorevole al soggetto beneficiario, provvedere al recupero delle somme erogate.