mercoledì 28 gennaio 2015

INPS artigiani e commercianti 2015: entro il 16 febbraio 2015 il pagamento della 4 rata per il 2014

Adempimento in vista per artigiani e commercianti. Infatti, entro il 16 febbraio 2015 i lavoratori autonomi menzionati dovranno procedere al versamento della IV rata 2014 del contributo fisso e alla prima rata dei contributi relativi al minimale di reddito per periodi pregressi qualora dovuti. Entro la stessa scadenza, inoltre, dovranno essere versati il primo e secondo acconto 2014, in riferimento all’eventuale quota eccedente il minimale di reddito imponibile e contestualmente le somme allo stesso titolo dovute per gli anni precedenti. A tal fine, è stata ultimata l’elaborazione dell’imposizione contributiva per tutti i soggetti iscritti alla gestione previdenziale nel corso del 2014 e non già interessati precedentemente da iscrizione previdenziale. Inoltre, sono stati predisposti i modelli “Delega F24” necessari per il versamento della contribuzione dovuta. I modelli F24 sono disponibili in versione precompilata nel Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti alla sezione Posizione assicurativa – Dati del modello F24 dove è possibile consultare anche il prospetto di sintesi degli importi dovuti con le relative scadenze e causali di pagamento. A ricordarlo è l’INPS con il messaggio n. 593 di ieri. 
Con l’occasione l’Istituto previdenziale rammenta che gli artigiani e commercianti, iscritti in corso d’anno alla relativa gestione INPS, non riceveranno più in modalità cartacea la lettera di avviso dei contributi in scadenza né le avvertenze per la compilazione del modello F24. Infatti, la lettera informativa sarà disponibile accedendo al proprio “Cassetto previdenziale”, nella sezione Comunicazione bidirezionale – Modelli F24, con la riproduzione della stessa lettera che prima del 2013 veniva spedita a mezzo posta. A tal fine ai contribuenti o agli intermediari opportunamente delegati verrà inviata una email di alert per avvisare dell’inserimento della comunicazione in commento. L’accesso ai Servizi del Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti avviene tramite Pin del soggetto titolare di posizione contributiva, ovvero di un suo intermediario in possesso di delega in corso di validità. 
A tal proposito ricordiamo che, a seguito del graduale incremento contributivo introdotto dalla manovra “Salva-Italia” (L. n. 214/2011), i valori contributivi ammontano a: 
• 22,20% per gli artigiani (19,20% se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni); 
• 22,29% per i commercianti (19,29% se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni).
Fonte: Fiscal Focus

martedì 20 gennaio 2015

Legge di stabilità 2015: credito d'imposta per il wi-fi

Il comma 149 della Stabilità 2015 interviene sulla norma contenuta nell’articolo 2 del Dl 83/2014 (“decreto cultura e turismo”) che, per sostenere la competitività del settore turismo, favorisce la digitalizzazione degli esercizi ricettivi, riconoscendo – per gli anni dal 2014 al 2016 – un credito d’imposta, nella misura del 30% dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo: impianti wi-fi; siti web ottimizzati per il sistema mobile; programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti; spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici su siti e piattaforme specializzate; servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale; strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità; servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente. In particolare, per le spese relative a impianti wi-fi, l’accesso al bonus è stato subordinato alla condizione che la struttura ricettiva metta a disposizione dei clienti un servizio gratuito di velocità di connessione pari ad almeno un megabit in download.

venerdì 16 gennaio 2015

Legge di stabilità 2015: credito d’imposta per ricerca e sviluppo con nuove regole

Queste le principali modifiche (commi 35 e 36) apportate alla disciplina del credito d’imposta per le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo (articolo 3 del Dl 145/2013): 
- più ampia la platea dei beneficiari (l’agevolazione ora spetta a tutte le imprese, non più soltanto a quelle con fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro)
- più lunga la durata dell’agevolazione, fino al 2019 (prima era prevista fino al 2016)
- meno alta la soglia minima di investimenti agevolabili, fissata a 30mila euro (non più 50mila)
- raddoppiato (5 milioni di euro, anziché 2,5) il tetto massimo di credito annuale per impresa
- dimezzata la misura del credito, ora fissata al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015 (la misura del 50% resta per le spese relative al personale altamente qualificato e per i contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e start up innovative)
- esclusione dei brevetti dalla tipologia di attività agevolabili.

giovedì 15 gennaio 2015

Legge di stabilità 2015: crediti verso la Pa compensabili con cartelle esattoriali

Le imprese e i lavoratori autonomi che vantano crediti per somministrazioni, forniture, appalti e servizi resi ad amministrazioni statali ed enti territoriali, locali e del Servizio sanitario nazionale, anche nel 2015 potranno utilizzare tali somme in compensazione, per estinguere debiti iscritti a ruolo. È stata infatti prorogata di un anno, fino al 31 dicembre 2015, la disposizione – contenuta nel Dl 145/2013 – che riconosceva tale possibilità soltanto per l’anno 2014. Deve trattarsi di crediti non prescritti, certi, liquidi, esigibili e certificati, di importo non inferiore alla somma iscritta a ruolo. Per l’effettiva operatività della norma, occorre un decreto ministeriale d’attuazione, la cui adozione dovrà avvenire entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità (comma 19).

mercoledì 14 gennaio 2015

Repubblica di San Marino inclusa nella white list

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 9 gennaio 2015, n. 6 il Decreto 29 dicembre 2014 con il quale viene inserita la Repubblica di San Marino nella c.d. "white list". 
In particolare, detto Decreto interviene sul Decreto 4 settembre 1996 di approvazione dell'elenco degli Stati con i quali risulta attuabile lo scambio di informazioni, ai sensi delle Convenzioni internazionali per evitare la doppia imposizione sul reddito in vigore con la Repubblica italiana. 

martedì 13 gennaio 2015

Equitalia 2015: sanatoria per le cartelle di pagamento di importo fino a 300 euro

Nella Legge di Stabilità, al comma 688, è stata introdotto il condono delle cartelle esattoriali non regolate dai contribuenti dal 2000 in poi e di importo inferiore ai 300 euro che pertanto dovranno essere cancellate da Equitalia. Si tratta di circa il 70% delle cartelle che giacciono nell’Ente di riscossione e che riguardano in particolare quegli “evasori” del canone Rai o multe per divieto di sosta o eccesso di velocità. 
Obiettivo della sanatoria sarebbe quello di estinguere tutti quei casi che sono rimasti in sospeso di vecchia data ed eliminare buona parte delle cartelle esattoriali di modica cifra, che non sono state pagate e che molto probabilmente non lo saranno mai. 
Ma c’è di più, non servirà effettuare alcuna richiesta per il condono, i debiti verranno infatti depennati automaticamente senza richiedere alcun pagamento, anche nel caso in cui ci si trovi in presenza di più cartelle esattoriali a proprio carico (purché di valore inferiore ai 300 euro). 
Secondo la nuova sanatoria, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015, il tempo stimato per il recupero degli arretrati è di 3 anni: se entro tale periodo di tempo dall'invio della cartella, Equitalia non fosse riuscita a rientrare nel debito, la cartella verrebbe meccanicamente considerata inesigibile e quindi non riscossa. 
Equitalia, ente di riscossione addetto a riscuotere i crediti per conto di vari enti statali, ogni tre anni dovrebbe inviare agli enti creditori (Erario, Inps ed enti territoriali)?un resoconto che indichi le somme che non è riuscito a recuperare. In un passo successivo, gli enti dovrebbero verificare che Equitalia abbia effettivamente fatto il possibile per il recupero dei crediti in questione prima di procedere allo storno del credito dalla propria situazione contabile. 
Ma Equitalia, viste le varie proroghe concesse a fine anno, non è mai riuscita a dare inizio al controllo creando un notevole accatastarsi di cartelle. E così è stato anche per il 2014. Con le nuove disposizioni, dettate dalla Legge di Stabilità, si conta di rimettere mano alle partite aperte iniziando dalle più recenti. Così facendo si tenterebbe a riscuotere almeno i crediti attuali prevedendo un calendario per i controlli al contrario. 
In definitiva, entro il 2017 Equitalia dovrebbe trasmettere a Erario, Inps ed enti territoriali i ruoli sorti nel 2014, entro il 2018 i ruoli sorti nel 2013, entro il 2019 quelli sorti nel 2012, e così via. L’ultimo ad essere affrontato si prevede essere il 2000 da sottoporre ad analisi nel lontanissimo 2031. 
Nonostante l’Ente di riscossione, possa comunque fare un ultimo sforzo nel tentare di incassare le cartelle, il condono pare essere una buona scappatoia anche per lo Stato per evitare eventuali accuse da parte della Corte dei conti. Quest’ultima infatti potrebbe anche definire di intraprendere azioni di responsabilità per tentativi di incasso falliti già in origine.
Fonte: Fiscal Focus