lunedì 4 ottobre 2010

Deducibilità dei compensi agli amministratori nelle società di capitali: precisazioni

In risposta ad un'interrogazione parlamentare, posta nella giornata di ieri durante il Question Time, sono stati forniti chiarimenti in merito alla deducibilità dei compensi agli amministratori delle società di capitali, a seguito delle problematiche emerse con l'Ordinanza delle Corte di Cassazione 13 agosto 2010, n. 18702.
In particolare, è stato affermato che per la deducibilità di tali compensi:
•va valutata caso per caso, l'inerenza di tali costi nella determinazione del reddito d'impresa;
•il criterio di tale deducibilità segue il principio di cassa (ossia va riferita all'anno in cui avviene il pagamento).
La violazione di tali principi consente dunque in linea generale all'Amministrazione finanziaria di effettuare contestazioni e recuperi di quanto erroneamente dedotto.
Con Ordinanza 13 agosto 2010, n. 18702, infatti la Corte di cassazione aveva affermato che le società di capitali non possono dedurre i compensi corrisposti all'amministratore unico o ai membri del consiglio di amministrazione.
Secondo i giudici, il TUIR limita la deducibilità delle spese per prestazioni di lavoro a quelle sostenute per lavoro dipendente e per compensi spettanti agli amministratori di società di persone.
Pertanto, non è consentita la deduzione dei compensi relativi all'amministratore di società di capitali in quanto ".la posizione di quest'ultimo è infatti equiparabile, sotto il profilo giuridico, a quella dell'imprenditore, non essendo individuabile, in relazione alla sua attività gestoria, la formazione di una volontà imprenditoriale distinta da quella della società, e non ricorrendo quindi l'assoggettamento all'altrui potere direttivo, di controllo e disciplinare, che costituisce il requisito tipico della subordinazione".