martedì 19 giugno 2012

Studi di settore 2012: finalmente disponibile il software GERICO 2012 ed i modelli per gli studi di settore 2012

Con un ritardo ancora maggiore rispetto all’anno scorso, si è completato proprio ieri, in corrispondenza di quel 18 giugno nel quale i soggetti interessati avrebbero dovuto versare il saldo 2011, il quadro degli strumenti necessari all’applicazione degli studi di settore.
L’Agenzia delle Entrate ha infatti pubblicato il provvedimento che approva, finalmente, i 206 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore da utilizzare per il periodo d’imposta 2011 e, nel contempo, ha reso disponibile il software GE.RI.CO. 2012. Sabato, invece, era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 13 giugno 2012 (cosiddetto decreto correttivi), ossia il decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze di approvazione della revisione congiunturale speciale degli studi di settore per il periodo d’imposta 2011.
Riferiti alle singole attività economiche e professionali, gli studi di settore devono essere trasmessi insieme alla dichiarazione dei redditi modello Unico 2012, di cui costituiscono parte integrante
Definitivi, sul web, i 206 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli studi di settore per il periodo d'imposta 2011. Il provvedimento del 18 giugno che li promuove fa seguito al decreto ministeriale di approvazione della revisione congiunturale speciale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di sabato 16. Definite anche le caratteristiche di stampa e le modalità di predisposizione dei dati.
Sempre on line è disponibile la versione definitiva del software Gerico, che consente il calcolo della congruità e della coerenza economica per i 206 studi.
I modelli approvati sono relativi a:
• 51 studi per attività economiche del settore delle manifatture
• 61 studi per attività economiche del settore dei servizi
• 24 studi per attività professionali
• 70 studi per attività economiche del settore del commercio
Le istruzioni, da quest’anno leggibili “a tutta pagina” e non più su tre colonne, richiamano, in primo luogo, le misure sulle sanzioni previste in caso di dati errati, per le dichiarazioni presentate dopo il 6 luglio 2011 (Dl 98/2011).
In particolare, per l’omessa presentazione del modello, la sanzione è pari al massimo importo previsto per le violazioni sul contenuto e sui documenti delle dichiarazioni (2.065 euro), mentre, in caso di accertamento, è elevata del 50% la misura minima e massima prevista per l’ipotesi di dichiarazione infedele ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap, qualora venga omessa la presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.
E’ poi evidenziato un avviso per gli “ex minimi”: i contribuenti che nei periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2010 o precedenti hanno cessato di avvalersi dello specifico regime, dovranno fornire alcuni dati contabili, da indicare nei quadri F, G e X, senza tener conto degli effetti derivanti dall’applicazione del principio di cassa correlato a quel regime.
Per ciascuno dei 206 studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2011 è stato predisposto un quadro X “Altre informazioni rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore”, in cui andranno indicati i dati necessari per consentire l’applicazione dei correttivi introdotti per tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati. La revisione congiunturale, approvata con decreto ministeriale (sulla Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno), ha la finalità di “riequilibrare” la stima dei risultanti derivanti dall’applicazione degli studi, prendendo in considerazione le mutate condizioni economiche.
Attraverso il nuovo quadro V (“Ulteriori dati specifici”), il contribuente può segnalare se si trova in una delle seguenti condizioni: svolgimento di attività sotto forma di cooperativa a mutualità prevalente, redazione del bilancio secondo i principi contabili internazionali, adozione del regime dei “minimi”; ovvero, se esercita in maniera prevalente l’attività di “consorzio di garanzia collettiva fidi”, “bancoposta” o “affitto di aziende”, può fornire le informazioni necessarie ai fini del diverso utilizzo delle risultanze dello studio.
Con il quadro Z, invece, vengono richieste ulteriori informazioni utili all’aggiornamento degli studi, evitando in tal modo l’invio di uno specifico questionario.
Il provvedimento, infine, definisce le caratteristiche di stampa e le modalità di predisposizione dei dati da trasmettere all’Agenzia delle Entrate. L’invio deve avvenire, insieme alla dichiarazione dei redditi modello Unico, direttamente attraverso il servizio telematico Entratel o Internet (Fisconline) ovvero avvalendosi degli incaricati abilitati.