martedì 29 novembre 2011

Bonus ricerca: con la Circolare del 28/11/2011 n.51 libero acceso a tutte le imprese

Con la Circolare 28 novembre 2011, n. 51, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al c.d. "bonus ricerca" per le imprese.
Innanzitutto, i soggetti che hanno disposto finanziamenti in progetti di ricerca delle Università o di enti pubblici di ricerca, possono già utilizzare il credito d'imposta maturato tramite il Mod. F24 ed il relativo codice tributo "6835".
Per quanto riguarda la determinazione del beneficio, pari al 90% della differenza tra la media degli investimenti in ricerca effettuati durante il triennio 2008-2010 ed i finanziamenti per gli anni 2011 e 2012, è stato chiarito che:
• il calcolo deve essere effettuato su tre annualità, anche se in un anno non sono stati fatti investimenti ed a prescindere dal periodo d'imposta dell'impresa;
• per le imprese che si sono costituite successivamente all'introduzione del bonus, il periodo da prendere in considerazione per effettuare il calcolo è il minor periodo che decorre dall'esercizio di costituzione.
Libero accesso al credito per la ricerca (di cui all’art. 1 del DL n. 70/2011), quindi, per tutte le imprese, anche quelle costituite dopo l’entrata in vigore del Decreto Sviluppo, nonché per le stabili organizzazioni e gli enti non commerciali; sono agevolabili la ricerca fondamentale, la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, con la sola esclusione della ricerca interna.
Sotto il profilo soggettivo, stante il richiamo del comma 1 della norma alle “imprese che finanziano progetti di ricerca”, la circ. chiarisce che il credito d’imposta è riservato a tutte le imprese che - indipendentemente da forma giuridica, dimensioni aziendali, settore economico in cui operano, nonché regime contabile adottato - effettuano investimenti in progetti di ricerca commissionati a Università o enti pubblici di ricerca. Possono quindi godere dell’agevolazione anche gli enti commerciali, per l’attività commerciale eventualmente esercitata, le stabili organizzazioni, le imprese che hanno intrapreso l’attività a partire dal 14 maggio 2011 (data di entrata in vigore del DL Sviluppo).
Con riferimento all’ambito oggettivo, l’Agenzia precisa che, alla luce del generico riferimento a “progetti di ricerca”, gli investimenti ammessi al beneficio sono relativi alle attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale come definite dalla disciplina comunitaria (Comunicazione della Commissione europea, G.U.U.E. del 30 dicembre 2006 n. C 323), purché svolte su commissione da Università ed enti pubblici di ricerca; restano escluse le attività di “ricerca interna“ e le spese di ricerca sostenute direttamente dalle imprese anche se relative a beni o servizi messi a disposizione di Università o enti per la realizzazione del progetto di ricerca finanziato. Fermo restando quanto affermato dal DL 70/2011, secondo cui l’attività di ricerca può essere commissionata, oltre che a Università ed enti pubblici di ricerca, all’ASI, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e agli organismi di ricerca (o ad ulteriori strutture individuate con apposito decreto), la circ. n. 51 conferma che non sono previste esclusioni fondate sulla residenza dell’Università o dell’ente pubblico.
Per ciò che concerne i costi, mutuando quanto affermato dalla circ. 46/2008 con riferimento alla precedente versione del credito d’imposta per la ricerca (art. 1, commi 280-283 della L. n. 296/2006), quelli relativi alla “ricerca contrattuale” sono considerati ammissibili, “nella misura congrua e pertinente“, purché i risultati di tale ricerca siano acquisiti “nell’ambito di un’operazione effettuata alle normali condizioni di mercato e che non comporti elementi di collusione”. Ai fini della deducibilità integrale dei costi di ricerca ex art. 108 del TUIR, viene sottolineato il necessario rispetto del requisito dell’inerenza, previsto all’art. 109, comma 5 del TUIR.
Con riferimento all’ambito temporale, ricordando che, per i soggetti solari, l’agevolazione spetta per gli investimenti realizzati in ciascuno degli anni 2011 e 2012, la circ. 51 (§ 2.3) precisa che, trattandosi di ricerca “commissionata”, il momento di realizzazione dell’investimento coincide con la data di ultimazione delle prestazioni oppure, in caso di stato avanzamento lavori, con la data di accettazione dei SAL da parte del committente, indipendentemente dalla durata infrannuale o ultrannuale del contratto. Viene altresì chiarito che sono agevolabili tutti gli investimenti effettuati nel periodo “agevolato”, anche se già avviati.
Ulteriori chiarimenti sono poi forniti sul calcolo dell’agevolazione. Ai sensi del combinato disposto dei commi 2 e 3, lett. b), n. 2) dell’art. 1 del DL Sviluppo, il credito d’imposta compete in misura pari al 90% dell’investimento incrementale sostenuto rispetto alla media degli investimenti in ricerca effettuati nel triennio 2008-2010. Di conseguenza, occorre calcolare la media degli investimenti effettuati nel triennio 2008-2010 per confrontarla con l’importo degli investimenti realizzati in ogni periodo agevolabile. Ad esempio, per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, ai quali compete il credito d’imposta per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2012, il triennio di riferimento per il calcolo della media è compreso tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2010. Ai fini del calcolo della media, andranno considerati solo gli investimenti agevolabili, ossia quelli relativi a progetti realizzati con Università ed enti di ricerca.
Se in nessuno dei tre esercizi di riferimento sono stati sostenuti costi agevolabili, la percentuale del 90% andrà applicata sull’intero ammontare dei costi sostenuti in ciascun periodo agevolabile. Per le imprese di recente costituzione, che non hanno maturato un triennio di riferimento per il calcolo, la media è calcolata sul minor periodo che decorre dall’esercizio di costituzione. La circ. 51 precisa anche che il credito è cumulabile con altre agevolazioni o contributi pubblici concessi per la stessa tipologia di spese in ricerca.
Fonte: Eutekne