venerdì 6 maggio 2011

Decreto sviluppo: approvato ieri 05/05/2011 dal Consiglio dei Ministri

È stato approvato ieri 05/05/2011 dal Consiglio dei Ministri il c.d. "Decreto sviluppo" contenente una serie di misure fiscali di notevole interesse, tra le quali si ricordano le seguenti:
- innalzamento a 10.000 euro del valore dei beni che le imprese possono dismettere, perché obsoleti, con redazione di un semplice atto notorio;
- innalzamento del limite per accedere al regime di contabilità semplificata a 400.000 euro di ricavi per le imprese di servizi e a 700.000 euro di ricavi per le altre imprese;
- eliminazione dell'obbligo di presentazione al sostituto dell'annuale certificazione attestante i carichi di famiglia per i quali si richiedono le detrazioni, se non sono intercorse variazioni;
- istituzione di un credito d'imposta per gli anni dal 2011 al 2013 per le assunzioni al Sud nonché per la ricerca.
Fra le novità di maggior rilievo si segnala l’introduzione di un credito d’imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca (c.d. “bonus ricerca”), in Università ovvero enti pubblici di ricerca.
In materia di edilizia, sono riaperti i termini per i piani regionali e per l’incentivazione della demolizione e ricostruzione con libertà di sagoma. Per gli immobili residenziali che vengono demoliti e ricostruiti sono possibili ampliamenti fino al 20%, mentre per gli edifici non residenziali viene introdotta per la prima volta la possibilità di ampliamenti di volumetria del 10%.
Per quanto concerne la detrazione IRPEF del 36% prevista dall’articolo 1 della L. 449/1997 per gli interventi volti al recupero edilizio, viene abolito l’obbligo di inviare prima dell’inizio dei lavori la relativa comunicazione al Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate. Un’importante novità se si considera che il mancato invio, sin d’oggi, è causa di decadenza del diritto di fruire del beneficio fiscale.
Fra le principali novità in materia di accertamento contenute nello schema di decreto si segnala l’introduzione, per gli accertamenti esecutivi, di norme volte a mitigare il nuovo sistema di riscossione (per esempio, dovrebbe essere prevista la sospensione dell’esecuzione – non delle misure cautelari – in caso di richiesta di sospensiva sino alla decisione del giudice sulla sospensiva stessa). Per i nuovi accertamenti è disposto che non siano irrogabili sanzioni nel caso di mancato pagamento delle somme richieste con l’accertamento.
Nuove regole, inoltre, sono introdotte per gli appalti di opere pubbliche, per le c.d. “zone a burocrazia zero” e per i distretti turistico-alberghieri. Altre disposizioni sono volte alla riduzione del peso della burocrazia che grava sulle imprese e sui contribuenti e altre ancora modificano la disciplina contenuta nel Codice civile sui c.d. “patti di famiglia”.
Infine, si segnala che per i professionisti è prevista l'accelerazione della riscossione con l'accertamento esecutivo, l'esclusione dallo spesometro dei pagamenti se effettuati con "strumenti elettronici" nonché la soppressione dell'obbligo di compilazione della scheda carburante in caso di pagamento con moneta elettronica.