mercoledì 15 ottobre 2014

Tasi: il 16 ottobre 2014 ultimo giorno per il pagamento dell’acconto

Nei circa 5.300 Comuni che hanno inviato le delibere relative alla TASI/TARI/IMU al Mef entro il 10 settembre 2014, perché non sono riusciti a farlo entro il 23 maggio 2014, si pagherà entro domani l’acconto TASI, rinviando al 16.12.2014 il versamento del saldo a conguaglio. 
Si dovrà invece rinviare il versamento integrale dell’imposta a dicembre 2014, qualora il Comune non sia riuscito a rispettare nemmeno la scadenza del 10 settembre. Nei circa 300 Comuni incriminati, i contribuenti dovranno effettuare entro il 16 dicembre 2014 il versamento in un’unica soluzione, applicando all’abitazione principale l’aliquota standard dell'1 per mille. 
Per i fabbricati diversi dall’abitazione principale (incluse le aree edificabili) scatta l'1 per mille, ma solo se l'aliquota Imu standard 2013 non supera il 9,6 per mille. 
Dunque, la Tasi non sarà dovuta qualora l’aliquota Imu sia pari al 10,6 per mille. 
Al di sotto del 10,6 per mille, il calcolo del tributo va fatto verificando il margine disponibile: 
• se l'aliquota Imu è al 10,2 per mille, la Tasi per gli altri fabbricati sarà pari allo 0,4 per mille; 
• se l'Imu è al 10 per mille resta da pagare uno 0,6 per mille; 
• mentre l'1 per mille si applicherà in tutti i casi in cui l'Imu non supera il 9,6 per mille. 
Così le abitazioni di lusso (accatastate come A/1, A/8 e A/9), avranno un tetto massimo di riferimento del 6 per mille nella somma di Imu e Tasi. 
Nel caso dei fabbricati rurali strumentali invece l'aliquota è sempre all'1 per mille, non essendo dovuta l’IMU. 
Attenzione, infine, alle doppie delibere sulla Tasi (es. comune di Udine): in tal caso ha prevalenza la delibera più recente. 
L’IMU non è sparita: si ricorda che a dicembre (il 16.12.2014 per l’esattezza) scadono, infatti, i tempi per il pagamento del saldo dell’Imu sulle abitazioni principali “di lusso” e sugli altri immobili soggetti all’imposta. 
Nel caos di regole e scadenze che ha caratterizzato prima l’IMU e ora la TASI, ecco arrivare forse un barlume di speranza: dal 2015 sembra verranno unificate in un unico tributo sotto il nome di TUC “tassa unica comunale” l’IMU e la TASI, che seguirà le regole IMU e prevederà detrazioni standard (non modificabili dai comuni). 
Dunque, primo e anche ultimo anno di applicazione del nuovo tributo. 
La fusione di Imu e Tasi colpirebbe anche le abitazioni principali oltre che gli altri immobili, ma in maniera progressiva. 
Per gli immobili strumentali, dovrebbero essere riviste anche le regole sulla deducibilità, dato che l'Imu è deducibile al 20% nel 2014, mentre la Tasi lo è al 100%. 
In alternativa si pensa alla riproposizione della vecchia Imu, eliminando la TASI, ma con un'aliquota standard al 2,5 per mille, che i Comuni potrebbero aumentare di un punto o ridurre fino ad azzerarla. 
L'obiettivo che si prefigge il Governo è quello di unificare le mille norme che riguardano le due imposte e le scadenze diversificate previste oggi. 
Anche l’Anci concorda con l’idea dell’introduzione della TUC, purché si arrivi a un sistema semplice, sostenibile e duraturo per la generalità dei Comuni. 
L’attuale complicazione scaturisce principalmente dall’esistenza di diverse aliquote e detrazioni scelte dai comuni e dall'assenza di parametri fissati dal legislatore a livello centrale. 
L'idea di tassa unica includerebbe, a dire il vero, anche l’abolizione dell'addizionale comunale Irpef, già contemplata dalla delega fiscale.
Fonte: Fiscal Focus