venerdì 17 giugno 2011

Reti d’impresa: beneficio fiscale con per l’anno 2010 con un risparmio di imposta pari al 75,3733%

Le aziende che hanno unito le forze, costituendosi in reti d’impresa, beneficeranno per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2010 di un risparmio d’imposta pari al 75,3733 per cento. Con Provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate del 13 giugno 2011, infatti, viene stabilito che le aziende costituite in reti di impresa, di cui all'art. 42, D.L. n. 78/2010, potranno beneficiare di un risparmio fiscale pari al 75,3733%, per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2010, derivante dal rapporto tra le risorse stanziate per l'anno 2011 (20 milioni di euro) e l'importo complessivamente richiesto alle imprese.
Lo sconto è stato calcolato rapportando al limite degli stanziamenti per il 2011, che la norma introduttiva dell’agevolazione fissa in 20 milioni di euro (comma 2-quinquies, articolo 42, Dl 78/2010), il totale di risparmio d’imposta complessivamente richiesto con il modulo ad hoc, il modello “Reti”, approvato con il richiamato provvedimento del 14 aprile scorso.
A tal proposito si ricorda che le imprese interessate hanno potuto trasmettere le proprie richieste dal 2 al 23 maggio scorsi, avvalendosi di un apposito software “AgevolazioneReti” che ha consentito la compilazione e l’invio on line delle comunicazioni contenenti i dati necessari all’ammissione allo sconto fiscale, relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2010.
Al 23 maggio, le richieste arrivate all’Agenzia hanno superato quota 26 milioni di euro.
Chi aderisce a un contratto di rete, pertanto, può accedere a un bonus consistente in un regime di sospensione d’imposta, per la quota di utili d’esercizio accantonati ad apposita riserva e destinata alla realizzazione, entro l’esercizio successivo, di investimenti previsti dal programma comune dello stesso contratto.
Tuttavia al fine di evitare l’uso distorto delle reti d’impresa, ha comunque posto precise condizioni per usufruire del beneficio fiscale e messo al timone dell’operazione, valida fino al 2013, l’Agenzia delle Entrate che, di volta in volta, sulla base dei dati risultanti dalle comunicazioni trasmesse, determinerà la percentuale massima del risparmio di imposta spettante a ciascuna impresa, con metodo proporzionale.
Dovrà, cioè, tener conto del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e quello del risparmio d’imposta complessivamente richiesto. La percentuale sarà puntualmente resa nota attraverso appositi provvedimenti direttoriali.